mercoledì 9 agosto 2017

Come un gabbiano

Una storia d’amore così breve, incompiuta e inappagata: da segnare l’anima per sempre

di Marina Zinzani
(Guardando il film I ponti di Madison County, 1995, con Clint Eastwood e Meryl Streep)

Ci sono pochi film come “I ponti di Madison County” che si ricordano negli anni. Nella prima visione si è vista questa storia d’amore impossibile, incompiuta, e si è avvertita una traccia crudele nella vita della protagonista, Francesca. Meryl Streep le dà come sempre le sfumature, le contraddizioni, i sussulti, l’intensità che le sono familiari. La sua vita, dopo che ha rinunciato a quello che lei sente l’amore vero, sarà un’attesa indefinita, che vacilla fra il sogno che aiuta a vivere e la solitudine, pur avendo una famiglia.
Film forse datato? Forse è crudele abbandonarsi all’amore incompiuto? Clint Eastwood, protagonista e regista, riesce anche qui a tracciare la durezza e l’esaltazione dell’amore impossibile, con il suo stile asciutto e profondo.
Viene da pensare a ciò che può suggerire il film: l’anima viaggia a volte, va per conto suo, verso altre case, altri cuori, altre realtà, senza nessuna regola o morale. E’ come un gabbiano, anela alla libertà. Il corpo è altrove, con maschere e una precisa identità.
Ma i gabbiani volano liberi, e si confondono con sogni, irrealizzabili e probabilmente deludenti se diventassero realtà. Ma l’anima ha bisogno di volare a volte, per trovare conforto alle asperità del giorno.

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